点评:Descrizione escursione fatta da Lui: "È facilissima, si sale in bidonvia fino alla forcella (per evitare di farsi a piedi 800 mt di dislivello), poi sono 7 km tutti in discesa, tempo 4h".
Stato mentale: tranqui, è tutta discesa, non suderò neanche.
Funivia Campitello-Col Rodella: 14,50 euro a persona (solo andata)
Scendo dalla funivia e subito vedo il Rifugio Toni Demetz. Poi inizia la discesa. Mi si para davanti una vista glaciale. Sì, mi ritrovo in un ghiacciaio. Siamo una ventina di escursionisti, più o meno consapevoli, chi con i bastoncini, chi con i ramponcini antiscivolo, chi con le birre...
Lo stato mentale vacilla.
Inizio la discesa e sono subito lastre di ghiaccio. Comincio a scivolare, comincio a cadere, comincio a raccogliere i rifiuti lasciati da precedenti passanti. Gli altri cominciano a farmi passare avanti, mi usano da apripista: dove cado io prestano più attenzione. Sarò l'unica a cadere quel giorno, sempre...
Poi lo scivolone quasi letale. Vado giù di popò per una decina di metri su una lastra di ghiaccio, senza potermi appigliare a niente, senza piccozze (che poi, vista la mia stazza, avrei avuto bisogno di veri e propri picconi da pietroni). Non è tanto la distanza coperta, quanto la pendenza a preoccuparmi: più scendo e più acquisto velocità. Col pensiero sono già sfracellata a valle. Sfoggio un aplomb invidiabile, in realtà semplicemente mi lascio andare al mio destino. Poi scorgo una roccetta che emerge dal ghiaccio, fatalità le sto proprio andando incontro, dritta con i piedi. Nell'avvicinarmi però il ghiaccio vira la mia direzione, vuole proprio mietere l'ennesima vittima della montagna quel giorno. L'aplomb lascia il posto alla voglia di rivedere i miei Mici e con il mio piede sinistro (Daniel Day-Lewis docet) tocco quell'insignificante sassolino, al che mi giro di 180 gradi, realizzo che andrò giù questa volta di testa, e tiè, infilo una mano nella neve e mi fermo. Mi rialzo, mi giro a guardare gli altri per accertarmi che nessuno abbia visto cosa mi è successo e poter così far finta di niente (!). Il gruppetto di gitanti è atterrito, Lucien in lacrime con la tachicardia. Poi vedo un sacchettino di rifiuti: lo raggiungo, lo raccolgo e lo metto in saccoccia. Del resto sono lì per una missione. Il mio lato posteriore è fradicio: popò e schiena rimarranno bagnati per tutto il giorno.
Continuerò ancora a cadere nella discesa, anche quando il ghiaccio finirà e cominceranno il ghiaino, le roccette, le sabbiette...
Le ginocchia cedono, le cosce anche, le mani sono rosse e gonfie (ormai uso le dita come picconi nella neve per cercare di non cadere ad ogni passo). Non ricordo quante volte ho dato del "ciglione" al mio compagno per avermi portata lassù. Dopo 16 anni ancora non capisce o non accetta i miei limiti e la decadenza inesorabile del mio corpo e della mia mente... "Una volta finita questa odissea, sarà sempre in discesa, ma più tranquilla", dice.
Raggiunto il Rifugio Vicenza, il primo che si incontra dopo il Demetz (se non muori discesa facendo), ci fermiamo per ristorarci. Uova al tegamino con due patate roste a tocchetti e una bottiglietta d'acqua, 29 euro per due. Alla faccia!
Ci incamminiamo nuovamente, voglio solo tornare all'auto, la giornata deve finire il prima possibile. Sarà tutto un gran SALIRE e un poco SCENDERE. Continuo a raccogliere schifezze, lasciate lì forse a indicare la strada... Dopo ore e ore (sì, non è durata 4h la "passeggiata"), arriviamo al Rifugio Comici, quasi un resort extra lusso, sponsorizzato da Mercedes. Nel bagno c'è anche la musichina rilassante. Gelato alla vaniglia e succo di mela. Poi comincia a piovere. E così, ancora sudata e bagnata, infilo un poncho plastificato e riprendo il cammino. Quando raggiungo l'auto, tolgo gli scarponi, non li butto solo perché non ci sono cestini e non posso abbandonarli lì, i rifiuti si portano sempre a valle. Il viaggio verso casa, dove mi aspettano i miei Mici, mi vedrà silenziosa, con lo sguardo verso il vuoto e gli angoli ineluttabilmente giù.
Tutto ciò per dirvi che per un po' non tornerò in montagna (io amo profondamente la mia Pianura Padana), quindi le scoasse portatele giù voi.
翻译:他对这次旅行的描述是:“很简单,你先坐缆车到岔路口(避免步行800米的高空),然后下坡7公里,时间4小时”。
精神状态:别担心,都是下坡路,我都不会出汗。
Campitello-Col Rodella 缆车:每人 14.50 欧元(单程)
下了缆车,立刻就看到了托尼·德梅茨保护区。然后开始下降。冰川景色出现在我面前。是的,我发现自己在冰川上。我们大约有二十个徒步旅行者,或多或少都有意识,有的拿着登山杖,有的拿着防滑冰爪,有的拿着啤酒……
精神状态开始动摇。
我开始下降,立刻就出现了冰层。我开始滑倒,我开始跌倒,我开始捡起以前路人留下的垃圾。其他人开始让我领先,他们把我当作开拓者:我跌倒的地方他们会更加关注。那天我将是唯一一个倒下的人,永远……
然后是几乎致命的失误。我在一块冰上下降了大约十米,没有冰斧(考虑到我的体型,我需要真正的石镐),无法抓住任何东西。让我担心的并不是所走过的距离,而是坡度:我走得越远,速度就越快。想着想着我已经摔碎在山谷里了。我表现出令人羡慕的沉着,实际上我只是让自己听天由命。然后我看到一块小石头从冰中冒出来,命运般的是我实际上正在朝它走去,双脚笔直。然而,当我接近时,冰块转向了我的方向,它真的想夺走那天这座山的又一个受害者。泰然自若的心情被再次见到我的猫的渴望所取代,我用左脚(丹尼尔·戴-刘易斯 docet)触碰了那块微不足道的卵石,于是我转了 180 度,我意识到这一次我会头朝下,所以,我把手伸进雪里,停了下来。我站起来,转身看着其他人,以确保没有人看到我身上发生了什么事,这样就可以假装什么都没发生(!)。一小群徒步旅行者感到害怕,吕西安因心动过速而流泪。然后我看到一小袋垃圾:我伸手去拿它,把它捡起来放进口袋里。毕竟,他们是来执行任务的。我的背部湿透了——粪便和背部会整天湿漉漉的。
即使冰层结束,碎石、岩石、沙子开始出现,我仍然会继续在下降过程中跌倒……
我的膝盖不行了,我的大腿也不行了,我的手又红又肿(现在我用手指像雪地里的镐一样,尽量不让每一步都摔倒)。我不记得有多少次我因为带我去那里而骂我的伴侣“bitch”。 16年后,他仍然不理解或接受我的极限以及我身心的不可阻挡的衰退……“一旦这段旅程结束,它永远是下坡路,但会更加平静”,他说。
到达维琴察避难所后,这是继德梅茨之后您遇到的第一个避难所(如果您没有在下山途中死亡的话),我们停下来休息一下。煎鸡蛋配两个红薯丁和一瓶水,两个人29欧元。在脸上!
我们又出发了,我只想回到车上,这一天必须尽快结束。这一切都会有一个大的上升和一个小的下降。我继续收集垃圾,留在那里也许是为了指路……几个小时后(是的,“步行”并没有持续 4 个小时),我们到达了 Rifugio Comici,几乎是一个额外的豪华度假村,由梅赛德斯赞助。浴室里还播放着轻松的音乐。香草冰淇淋和苹果汁。然后开始下雨。于是,我仍然满头大汗、湿漉漉地穿上塑料雨披,继续我的旅程。当我到达车旁时,我脱下靴子,我不会因为没有垃圾箱而把它们扔掉,而且我不能把它们留在那里,废物总是最终进入山谷。在回家的路上,我的猫正在等我,我会保持沉默,凝视着太空,角落不可避免地向下。
这一切都是为了告诉你,我暂时不会再回山里了(我深爱着我的波河谷),所以,你自己承受吧。